delle nostre abilità intellettuali e della nostra capacità di ragionamento, ed è uno dei tratti
che ci contraddistinguono in quanto esseri umani. La mente cognitiva è stata la prima area
su cui si è concentrata la PNL, e ha fornito le basi per tutte le generazioni successive di
sviluppi.
La cognizione è per defi nizione l’“atto di conoscere”. Il termine deriva dal latino co-gno-
scere, che signifi ca “venire a sapere”. Le scienze cognitive e la psicologia cognitiva sono
lo studio delle attività collegate alla conoscenza e al “sapere”: l’attenzione, la creatività, la
memoria, la percezione, il problem solving, il pensiero e l’uso del linguaggio.
Le origini dello studio della mente cognitiva si possono far risalire al fi losofo greco Aristo-
tele (384-322 a.C.), che nel suo trattato sull’Anima defi nisce la percezione sensoriale e
la rappresentazione mentale quali caratteristiche distintive della “psiche”. Le rifl essioni di
Aristotele sulla psiche riguardano una vasta gamma di questioni cognitive, dalla defi nizio-
ne dei cinque sensi alla percezione del tempo, passando per la memoria, l’elaborazione
del linguaggio, l’immaginazione e il problem solving. Aristotele sosteneva che gli animali
formano mappe interiori del mondo introducendo informazioni dai sensi nel loro “senso
comune”, quella che noi potremmo chiamare “mente”. Per dirla con le sue parole:
DELLA PNL
(1) Nessuno può imparare o comprendere qualcosa in assenza di una
percezione sensoriale, e (2) quando la mente è attivamente coscien-
te di una qualsiasi cosa, è necessariamente cosciente della cosa e di
un’immagine […] Per l’anima pensante le immagini funzionano come
se fossero contenuti percettivi […] proprio come se le stesse effettiva-
mente vedendo, essa calcola e decide riguardo al futuro sulla base di
ciò che è presente; e quando delibera su qualcosa, come nel caso di
una sensazione essa dichiara l’oggetto piacevole o doloroso, e a se-
conda lo evita o lo persegue.